0 3455 Views

Appalti pubblici: se un’azienda fallisce può essere sostituita nell’appalto

La Corte di Giustizia, con la causa n. C396/14 del 24 maggio, ha stabilito che nel caso in cui una delle aziende facenti parte di un raggruppamento di imprese partecipanti a un pubblico appalto dovesse fallire può essere sostituita da un’azienda che presenti le stesse caratteristiche, selezionata dalle aziende partecipanti all’appalto.

La sentenza vuole concludere una controversia non presente in alcuna direttiva europea, che riguarda il raggruppamento temporaneo di imprese. La Corte tuttavia mette alcuni paletti al nuovo ragruppamento, infatti l’impresa superstite, che rimane in gara dopo il fallimento dell’impresa partner, deve avere tutti i requisiti validi di partecipazione al bando: nel caso i requisiti fossero in principio soddisfatti principalmente dall’azienda che ha dichiarato fallimento non sarà possibile considerare valida la domanda della stazione appaltante, neppure con una sostituzione in itinere.

Previous Nasce il portale governativo dedicato a Edilizia e Ambiente
Next Eliminata l’autorizzazione paesaggistica per piccoli interventi

About author

Michela Meloni
Michela Meloni 637 posts

Michela Meloni si occupa di editoria (LaPiccolaVolante Ed.), comunicazione pubblicitaria e redazione di articoli web oriented. Ha una laurea specialistica in editoria, giornalismo e nuovi media. Collabora con diverse web agency e scrive di libri sul sito Mangialibri.com.

View all posts by this author →

You might also like

Attualità

ANCE: Edilizia 4.0 e rigenerazione urbana

Il XVII Convegno dei Giovani Imprenditori Edili, che si è tenuto a Roma il 16 maggio, ha sottolineato l’importanza un approccio e uno sguardo “nuovi” sul processo produttivo, che tenga

Attualità

Via libera all’Autorizzazione paesaggistica semplificata

Le Commissioni Ambientali Parlamentari hanno approvato il regolamento noto come Autorizzazione paesaggistica semplificata, che diventerà operativa dopo qualche piccola modifica richiesta dalle commissioni stesse, che richiedono in particolare di limitare

Attualità

Garante della Privacy contro e-fattura

In una nota il Garante della Privacy ha ammesso che tutto il sistema dell’e-fattura ideato dall’Agenzia delle Entrate non rispetta affatto il Regolamento Ue 2016/679, noto come GDPR (General Data