Appalti: i dipendenti pregiudicati non bastano a macchiare il nome di un’impresa
Le ultime notizie dal fronte appalti, grazie alla sentenza n. 3138/2018 del Consiglio di Stato, si riferiscono all’impossibilità di escludere un’impresa da un appalto pubblico qualora si trovino a lavorare al suo interno dei pregiudicati. La sola presenza di dipendenti pregiudicati infatti non basta da sola a provare l’infiltrazione mafiosa nell’azienda, questo invece sì motivo di esclusione dagli appalti pubblici.
Secondo i giudici infatti non è un automatismo la presenza di pregiudicati o persone dedite ad attività criminale, a meno che con successive indagini non risulti che la quantità di pregiudicati o lavoratori con la fedina penale non immacolata siano indicativi di un sistema distorto di assunzioni e possano quindi inquinare e nuocere alla gestione dell’impresa nel suo complesso. La sentenza in oggetto fra l’altro si riferiva a una società di gestione di rifiuti in cui nell’appalto stesso aveva obbligo di riassunzione o comunque riassorbimento dei dipendenti della ditta uscente dall’appalto, ulteriore motivo per slegare le attività dell’impresa dalle persone che vi lavorano.
About author
You might also like
Nasce la prima casa stampata in 3D
L’architetto Massimiliano Locatelli (CLS Architetti) ha progettato un prototipo di casa interamente realizzata con stampante 3D. Il progetto si chiama 3D Housing 05 ed è stata realizzata in collaborazione con
#Concorrimi per la ricostruzione post-sisma
Il comune abruzzese di San Benedetto dei Marsi ha indetto un bando di concorso di progettazione online, aperto a tutti gli architetti e gli ingegneri, per la costruzione di un
R-Energy Day a Sarno
L’azienda New Coming, in collaborazione con il Ordine degli Architetti di Salerno, ha organizzato per martedì 28 novembre un’interessante giornata formativa dedicata alla riqualificazione energetica degli edifici: R-Energy Day. L’incontro







