Sanzioni per chi viola obbligo di tracciabilità
La legge impone ai datori di lavoro e ai committenti l’obbligo di pagamento con sistemi tracciabili, e quindi non in contanti a meno che il datore di lavoro non abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento in Posta o in Banca. Una nuova nota dell’Ispettorato del lavoro, la n. 5828 del 4 luglio 2018, chiarisce quali siano le modalità di calcolo della sanzione per chi non rispetta tale obbligo, andando ad alleggerire il carico perché la sanzione stessa è calcolata non più sul numero di lavoratori dipendenti per cui si è compiuto l’illecito fiscale ma calcolando i mesi per i quali si è protratto il pagamento con modalità non consentite dalla specifica legge n. 205/2017.
Le sanzioni amministrative pecuniarie per i datori di lavoro che non rispettano la tracciabilità dei pagamenti vanno da un minimo di mille euro fino a un massimo di cinquemila euro. Solo i pagamenti, anche ai dipendenti, che non rientrano nel campo della retribuzione (come per esempio anticipi e rimborsi spese, o pagamento di danni) sono sgravati dall’obbligo di tracciabilità.
About author
You might also like
Novità per l’accatastamento dei fabbricati rurali
Il Decreto Legislativo n. 201 del 2011 impone a tutti i Comuni italiani la regolamentazione e l’accatastamento anche per i fabbricati rurali, che negli anni è stato trascurato e ora
Preavviso di 3 mesi per quota 100 statali
Il governo sta vagliando la possibilità di imporre un obbligo di avviso per i dipendenti pubblici che intendono usufruire del pensionamento con quota 100, ovvero a 62 anni qualora si
Le fondamenta valgono come inizio lavori
Non è facile capire quando per un cantiere si può parlare di inizio dei lavori, così la recente sentenza del Consiglio di Stato n. 467/2018 ha chiarito con precisione che







