Pubblica Amministrazione, no all’assegnazione diretta per beni e servizi infungibili
Fra le prassi comuni utlizzate dalla pubblica amministrazione vi è quella di mettere in deroga la legge sugli appalti per beni e servizi così detti infungibili, come per esempio i software utili per lo svolgimento delle attività amministrative, portando come motivazione il fatto che solo quella specifica ditta contattata si occupi della produzione di determinati programmi informatici. Questa prassi però va contro le nuove norme sulla concorrenza. Proprio per questo motivo l’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione, è infatti in lavorazione per una serie di linee guida che possano modificare questa abitudine che porta la P.A. ogni anno ad assegnare appalti pubblici senza bando per un totale di 15 miliardi di euro.
Un bene o un servizio, a ben guardare, potrebbe essere considerato infungibile per differenti motivi: non solo il prodotto in vendita potrebbe esserne la causa, ma anche la convenienza che la pubblica amministrazione ha nel non cambiare un fornitore che già conosce o di cui conosce il prodotto. Sarà comunque la Pubblica Amministrazione che dovrà informarsi sull’infungibilità degli specifici beni o servizi prima di pubblicare il bando di gara, attraverso indagini di mercato e affini (come dice il decreto legislativo n. 50 del 2016).
About author
You might also like
È operativo il terzo Decreto Terremoto
Il terzo decreto Terremoto è diventato operativo: con il Decreto Legge n. 8 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale il 9 febbraio 2017 si aggiungono nuovi interventi urgenti per la ricostruzione dei
Approvata la semplificazione edilizia
Durante la Conferenza Unificata del 4 maggio fra Governo, Regioni e Enti locali è stata approvata la semplificazione edilizia che prevede l’utilizzo di modulistica standard e unificata su tutto il
IVA: escluse dall’invio obbligatorio le liquidazioni a zero
L’Agenzia delle Entrate sta in questi giorni discutendo sulla possibilità di escludere dall’obbligo di comunicazione e di invio di dati fiscali le così dette liquidazioni a zero. La nuova norma







