Riforma appalti: le sei alternative al giudice
La Riforma sul settore appalti, al vaglio in questi giorni da parte del consiglio dei ministri, conterà ben 230 articoli che definiranno le norme che dovranno essere rispettate in materia dai professionisti nel campo dell’edilizia e delle costruzioni. Fra le riforme più importanti ci sono indubbiamente la certificazione Soa, che sarà necessaria solo per appalti superiori a un milione di euro, e le così dette “sei alternative al giudice” ovvero la risoluzione di contenziosi per via extragiudiziale.
Secondo la Riforma Appalti, le sei alternative riguardano gli accordi bonari fra le parti per lavori, servizi e forniture, il collegio consuntivo tecnico, la transazione, l’arbitrato e la definizione stragiudiziale sui pareri dell’Anas considerati vincolanti. Le norme sostituiranno la vecchia impostazione del settore con un periodo di transizione, con delle norme che regoleranno il passaggio dall’una all’altra regolamentazione degli appalti, che saranno indicate chiaramente nella Riforma in calce a ognuno degli articoli contenuti nel testo unico.
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