Dall’università di Tokyo la ceramica che rilascia calore su richiesta
Molti materiali sono in grado di accumulare calore, ma il team creato dal Prof. Ohkoshi, della Facoltà di Scienze dell’Università di Tokyo, ha creato un materiale chiamato “ceramica ad accumulo di calore” (Heat-storage ceramic), in grado di incamerare energia termica a lungo e rilasciarla in modo graduale se sottoposto a leggera pressione (appena 60 Mega Pascal).
L’assorbimento di energia termica può avvenire facendo passare una corrente elettrica attraverso il materiale o sottoponendolo a irradiazione con la luce. Inoltre, la quantità di energia assorbita o emessa è pari a 230 kJ/L che corrisponde al 70% del calore latente di fusione dell’acqua.
Questa ceramica è composta da un ossido di titanio, ovvero una sostanza costituita da titanio e ossigeno, chiamato Stripe-tipo-lambda-trititanium ed è quindi un materiale del tutto naturale.
Numerosi sono gli utilizzi che, secondo gli studiosi, in futuro si potranno fare di questo materiale: nei sistemi di produzione di energia solare, per un uso più corretto dell’energia nei processi industriali, nel settore della generazione di calore per uso industriale o nei sistemi di rigenerazione di calore solari, in cui i paesi europei stanno investendo tanto.
La “ceramica ad accumulo di calore” potrà essere usata, inoltre, per dispositivi elettronici avanzati come i fogli sensibili alla pressione, per cuscinetti termici riutilizzabili, apparecchi con memoria ottica, resistenze tipo resistance random access memory (ReRAM) o sensori di conducibilità, sensibili alla pressione.
About author
You might also like
Made expo 2017: Convegno sull’uso della luce naturale
Il presidente dell’Associazione Comuni Virtuosi, Marco Boschini, durante il convegno Made Expo tenutosi allo Spazio Velux e dedicato al tema Architettura e Luce ha illustrato ai professionisti e alle pubbliche
Nasce la prima casa stampata in 3D
L’architetto Massimiliano Locatelli (CLS Architetti) ha progettato un prototipo di casa interamente realizzata con stampante 3D. Il progetto si chiama 3D Housing 05 ed è stata realizzata in collaborazione con
Elissa House: il prototipo dell’Università di Napoli per abitazioni antisismiche
Il progetto Elissa House, sviluppato presso la Facoltà di Ingegneria strutturale dell’Ateneo Federico II di Napoli ha superato il suo primo test antisismico: l’abitazione costruita sulle pedane vibranti ha infatti