CUP e RPT chiedono dove sia l’equo compenso promesso ai professionisti
In un comunicato stampa presentato al Governo in maniera congiunta dal Comitato Unitario delle Professioni (CUP) e dalla Rete delle Professioni Tecniche (RPT) le due associazioni di categoria si interrogano su dove sia finita la norma sull’equo compenso per i professionisti, di cui non c’è traccia nella bozza della Legge di Bilancio 2019. Secondo i professionisti il Governo, attraverso i suoi rappresentanti e in diverse occasioni e convegni pubblici aveva tranquillizzato i professionisti sul fatto che si sarebbe impegnato a fondo per ampliare le norme che riguardano l’equo compenso per i professionisti, compreso l’obbligo di riconoscimento da parte di tutti i committenti, pubblici e privati.
L’equo compenso era già stato inserito nel Documento di Economia e Finanza 2018, per questo la mancanza di una specifica normativa nella nuova Finanziaria è stata considerata dai professionisti un dietro front poco trasparente agli impegni già presi nelle fasi precedenti la redazione della nuova Legge di Bilancio: gli emendamenti presentati sono infatti stati rigettati per “estraneità di materia”, una scelta che i progettisti reputano contradditoria e non del tutto veritiera, dal momento che la prima applicazione della normativa era stata inserita nella Legge di Bilancio 2018.
About author
You might also like
Geometri: nuove regole per l’invio di successioni e visure catastali
Da oggi anche geometri e periti tecnici potranno occuparsi dell’invio della documentazione relativa a successioni e visure catastali, una pratica che prima poteva essere svolta unicamente da notai, commercialisti e
Nasce ufficialmente la nuova figura professionale di Tecnico Acustico
La bozza della normativa che disciplina la nuova figura professionale di Tecnico Acustico, che si occupa sia di acustica in senso lato che di inquinamento acustico è stata recentemente approvata
Quando è previsto il Lavoro a chiamata in edilizia?
I contratti di lavoro a chiamata, che dal 2018 dovranno sostituire i voucher recentemente aboliti dal Governo, si configurano come dei contratti in cui il datore di lavoro può chiamare