Sanzioni per chi viola obbligo di tracciabilità
La legge impone ai datori di lavoro e ai committenti l’obbligo di pagamento con sistemi tracciabili, e quindi non in contanti a meno che il datore di lavoro non abbia aperto un conto corrente di tesoreria con mandato di pagamento in Posta o in Banca. Una nuova nota dell’Ispettorato del lavoro, la n. 5828 del 4 luglio 2018, chiarisce quali siano le modalità di calcolo della sanzione per chi non rispetta tale obbligo, andando ad alleggerire il carico perché la sanzione stessa è calcolata non più sul numero di lavoratori dipendenti per cui si è compiuto l’illecito fiscale ma calcolando i mesi per i quali si è protratto il pagamento con modalità non consentite dalla specifica legge n. 205/2017.
Le sanzioni amministrative pecuniarie per i datori di lavoro che non rispettano la tracciabilità dei pagamenti vanno da un minimo di mille euro fino a un massimo di cinquemila euro. Solo i pagamenti, anche ai dipendenti, che non rientrano nel campo della retribuzione (come per esempio anticipi e rimborsi spese, o pagamento di danni) sono sgravati dall’obbligo di tracciabilità.
About author
You might also like
Prima casa e annullamento agevolazioni
Secondo una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 20265 del 31 luglio 2018), le agevolazioni fiscali sulla prima casa possono essere annullate d’ufficio qualora l’immobile in oggetto sia ceduto
Edilizia antisismica: servono almeno 50 miliardi per adeguare gli edifici
Secondo Mauro Dolce, uno dei direttori generali della Protezione Civile impegnata in questi tragici giorni nei paesi del centro Italia colpiti dal sisma, la messa a norma degli edifici, pubblici
Nuovo Sismabonus: dubbi e incertezze sulle zone sismiche
L’Ordine degli Ingegneri di Milano, dando voce a tanti professionisti che al momento dell’entrata in vigore del regolamento noto come Sismabonus si erano fatti la stessa domanda, hanno richiesto una







