Nuovo codice appalti: l’Anac lancia l’allarme da caos bandi
Il nuovo codice appalti in vigore in Italia dal 18 aprile, che recepisce le direttive europee sul settore edile n. 23, 24 e 25 del 2015, contiene anche delle nuove regole contro la corruzione e la collusione per appalti sulle grandi opere. L’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione, dovrà vigilare sugli appalti superiori ai 5,2 milioni di euro per quanto riguarda le concessioni e superiori ai 135 mila euro per quanto riguarda le forniture e i servizi riguardanti autorità governative centrali.
Secondo l’autorithy però, per appalti inferiori ai tetti previsti dal nuovo codice appalti, resta alto il rischio di favorire un sistema di relazioni non improntato sulla trasparenza e inoltre rimane il problema della fase di transazione fra le nuove e le vecchie regole sugli appalti, che potrebbero creare del caos e della confusione nell’applicazione delle nuove norme, un problema che desta preoccupazione anche fra gli imprenditori edili. Una delle novità “positive” del nuovo codice è il passaggio dall’offerta al massimo ribasso a quella più vantaggiosa in rapporto a materiali e prezzo.
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